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sabato 30 aprile 2011

Giuliano Toraldo di Francia (1916-2011)

Anche Giuliano Toraldo di Francia ci ha lasciato, alla bella età di 95 anni. Trovate un ricordo più formale di Silvano su Queryonline; il prof. S.C. vuole ricordarlo ringraziandolo non per i cruciali contributi alla fisica o alla diffusione della cultura scientifica, ma per una frase che da anni sta in una slide delle nostre conferenze, quella che vedete qui accanto (nella versione presentata a ComunicareFisica 2010, ne abbiamo parlato qui).
Toraldo di Francia, G. “Errori e miti nel concetto comune di scienza”, in Aa. Vv., Pensiero scientifico e pensiero filosofico, Padova: Muzzio (1993)
È il concetto che sta al centro del nostro libro, e naturalmente compare proprio nella conclusione:
Giuliano Toraldo di Francia, un fisico che ha riflettuto molto anche sui fondamenti filosofici della scienza e sul suo rapporto con la società, ha una volta scritto che «un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato». Fox Mulder, invece, dice a Dana Scully in X-Files «tu non credi a nulla che non sia nella tua enciclopedia scientifica». [...] Arrivati alla fine di questo libro, avrete ormai capito che la scienza è un metodo e non un’enciclopedia di fatti e spiegazioni.
Quindi Toraldo di Francia ha ragione, e Mulder accusa Scully ingiustamente (o Scully non è una buona scienziata).  [...]
L’Universo è pieno di misteri, e di mysteri. Come dicevano quelli di X-Files, la verità è là fuori.

mercoledì 20 aprile 2011

Il cinque per mille al CICAP

Per il prof. Sentimento Cuorcontento, come per molti, si avvicina il doloroso momento di affrontare la dichiarazione dei redditi. Come avrete capito se leggete da un po' questo blog, il suo poliedrico ingegno e le sue vaste letture gli permettono di pontificare agevolmente sulle più esoteriche periferie dello scibile umano. Per qualche oscura ragione, però, cotanto intelletto si blocca, incerto e dubbioso, davanti a qualsiasi cosa che abbia a che fare con la burocrazia, i quattrini o, a maggior ragione, con entrambe le cose.

Perciò, per ricordarvi che da quest'anno è possibile distinare il cinque per mille delle proprie tasse al CICAP, copio qui sotto quello che abbiamo scritto sulla pagina web, così non rischio di fare casino.
 Il CICAP è stato riconosciuto come Associazione di promozione sociale: significa che è possibile indicarlo nella dichiarazione dei redditi quale beneficiario del 5 per mille.

Non costa nulla perché è il 5 per mille delle tasse che già si pagano e che, se non viene destinato a un ente indicato dal contribuente, resta allo Stato. Devolverlo al CICAP significa aiutarci a realizzare nuove iniziative per diffondere la cultura scientifica nel nostro Paese contrastando l'ignoranza, la superstizione e il pregiudizio.
Donare il 5 per mille al CICAP è facile:
  1. Compila il Modello Unico, 730 o CUD
  1. Firma nel riquadro indicato come "Sostegno del volontariato..."
  1. Indica nel riquadro il codice fiscale del CICAP: 03414590285
Il CICAP darà notizia dell'impiego dei fondi devoluti con il 5 per mille attraverso il suo sito www.cicap.org e la rivista Query

E non credete alla storia dei finanziamenti dai Servizi Segreti e dalle multinazionali farmaceutiche: anche questo mese sono in ritardo coi versamenti.

martedì 19 aprile 2011

Enrico Bellone (1938-2011)

Grazie a una singolare e quasi inquietante coincidenza, il supplemento domenicale del Sole 24ore del 17 aprile dedica la copertina a un argomento di cui si era occupato anche un pilastro della divulgazione scientifica italiana, Enrico Bellone, ordinario di Storia della Scienza all’Università di Milano ma soprattutto storico direttore di Le Scienze, scomparso proprio sabato 16 aprile.
Il titolo dello speciale, L’Italia della scienza negata, è quasi lo stesso di uno degli ultimi libri di Bellone.
Enrico Bellone, La scienza negata. Il caso italiano. Torino: Codice (2005)
Il libro, a suo tempo abbastanza discusso, è un collage di due parti: nella prima parte, “Cronaca di un disastro programmato”, Bellone ripercorre brevemente il declino della cultura scientifica in Italia dall’inizio del secolo a oggi.
Nella seconda, ben più corposa, Bellone cerca di andare al nocciolo della questione: il perché di questo crollo di dignità della cultura scientifica. Non cercate di leggerlo alla sera prima di dormire, Bellone non sta cercando di semplificare troppo per rendere la vita facile al lettore. I capitoli hanno titoli come “La matematica coercitiva e gli ingegni minuti”, “Le linee isoemozionali, il niente e la techne” o “San Galileo, l’homo demens e i numeri come delinquenza”. Lo avevo letto quando era uscito, qualche anno fa, e non mi era piaciuto un gran che. Domenica l’ho ripreso in mano e, dopo qualche anno di riflessione e letture, la nascita di questo blog, un libro e ore di discussione su questi temi il prof. S.C. è costretto ad ammettere che, forse, non l’aveva capito. Non è un libro per principianti, lo sto rileggendo e magari ne riparliamo.

Nel frattempo, se riuscite a procurarvi una copia del Sole 24Ore di domenica, o avete voglia di leggere gli articoli online qui, scoprirete che in questi giorni cade il centenario di quella che secondo molti fu la condanna a morte della cultura scientifica in Italia: il Congresso della Società Filosofica Italiana a Bologna, nell’aprile del 1911. In quei mesi si combatteva una vera e propria guerra tra le idee del matematico Federigo Enriques e l’idealismo di Benedetto Croce e Giovanni Gentile, che si conclusero con la sconfitta (e il disonore) del primo. Ne parlano Armando Massarenti, Umberto Bottazzini e Gilberto Corbellini (i link sui nomi puntano ai rispettivi articoli). Una lettura istruttiva: è rara una presa di posizione così netta sulla vicenda, in cui il disprezzo aggressivo (e disastroso) di Croce per la scienza è mostrato senza tanti patemi d’animo:
Ma fu proprio quel tono sprezzante e liquidatorio a inasprirsi durante la disputa e a segnare la sconfitta di Enriques. Gli fu dato platealmente dell'incompetente. E non solo in campo filosofico. Fu invitato, in maniera insultante, a parlare solo della sua materia, cioè di matematica, un sapere non per veri filosofi ma per quegli «ingegni minuti» che sarebbero appunto gli scienziati.
In Italia, il problema delle “due culture” spariva: una cosa è la scienza, altra è la Cultura; ne vediamo chiaramente le conseguenze ancora adesso. Scommettiamo che domenica prossima ci sarà la lettera di qualcuno che, non avendo capito un tubo, procede alla obbligatoria difesa del Liceo Classico?

lunedì 18 aprile 2011

Appuntamento a Settimo

Domani, martedì 19 aprile, una nuova, imperdibile occasione per ascoltare il prof. S.C. pontificare dal vivo in compagnia della divagatrice.
L'appuntamento è per le ore 21.00 alla (nuova e bellissima) Biblioteca Multimediale Archimede di Settimo Torinese, per parlare di mysteri, indagini, metodo scientifico e cose così. Ulteriori dettagli qui.
Sulla scena del mistero: gli strumenti della scienza per l'indagine dei fenomeni inspiegabili, con Stefano Bagnasco e Beatrice Mautino. Settimo Torinese, Biblioteca Multimediale Archimede, 19 aprile 2011, ore 21.00.

sabato 16 aprile 2011

Appuntamento alla radio

Grazie ai prodigi della telefonia cellulare, l'altro giorno dall'aeroporto di Francoforte sono fortunosamente riuscito a registrare una chiacchierata con Federico Pedrocchi, conduttore di Moebius, la trasmissione scientifica di Radio24.
Abbiamo parlato ancora soprattutto dell'E-Cat, il marchingegno di Andrea Rossi che funziona (pare) grazie alla famigerata fusione fredda.

Andrà in onda stasera alle 20.00 e domani in replica alle 23.00. Poi dovrebbe essere disponibile online qui.

mercoledì 13 aprile 2011

Il gadget dell'anno

Il prof. Sentimento Cuorcontento in questi giorni è a Vilnius, Lituania, per l'ennesimo workshop.
All'arrivo mi è stata consegnata, insieme al badge col nome, una borsa stampata con il logo della conferenza e quelli degli sponsor; per fortuna ultimamente stanno perdendo terreno gli zainetti cinesi che si scuciono dopo due giorni e i valigini portalaptop dei quali ho una collezione a casa, in favore di più economiche borse di tela che vanno benissimo per fare la spesa.
Queste borse contengono generalmente alcune cose utili (un programma del congresso, una biro, un blocco di carta per prendere appunti, una mappa della città) e qualche gadget, generalmente offerto dagli sponsor.
I gadget più ambiti sono le memorie USB, che servono sempre, ma mi è già capitato di tutto, dalla maglietta col logo al telefonino USB da usare con Skype. Questa volta, però, anche il prof. S.C., notoriamente difficile da stupire, è rimasto basito.

Il gadget, offerto da UNICORE, è quello che vedete nella foto qui accanto. Sì, è uno schiacciamosche: l'ho esaminato con cura, da entrambi i lati, usando tutto lo scetticismo che anni di CICAP mi hanno trasmesso.
La mosca raffigurata al centro della paletta leva, credo, ogni dubbio.

mercoledì 6 aprile 2011

Probabilmente non è fusione fredda, ma cos'è?

Sicuramente vi sarete accorti che da qualche settimana il prof. S.C. non scrive nulla sul blog. In questi giorni sto seguendo per Query la curiosa vicenda dell'Energy Catalyzer, un coso che produrrebbe energia grazie a qualche fenomeno forse imparentato con la famigerata fusione fredda. In tre righe: un signore dal passato avventuroso ha costruito uno scaldabagno nucleare che, provato da fisici italiani e svedesi, sembra proprio funzionare (e non è neppure radioattivo), ma non si capisce come. Come andrà a finire?

Trovate i dettagli su Query qui, qui e qui; oggi ne ho anche parlato brevemente a Mr Kilowatt, la trasmissione di Maurizio Melis su Radio24. Va in onda stasera alle 21.00, ma è già disponibile sotto forma di podcast qui.

(Foto di Giuseppe Levi da nyteknik.se)