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mercoledì 20 maggio 2009

Il caso del galvanometro maledetto

Il corridoio del Dipartimento di Fisica Generale che il prof. Sentimento Cuorcontento percorre quasi tutti i giorni per raggiungere il suo sottoscala all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare non sembra proprio essere il posto adatto per un mystero goticheggiante con apparizioni di fantasmi e infestazioni spiritiche.

Eppure…

Chi in una notte di tregenda (o in qualunque altro momento, per la verità) si trovasse a passare per quel corridoio tappezzato da strati di poster di congressi passati e futuri potrebbe cogliere con la coda dell’occhio un movimento inaspettato ed inquietante. Ebbene sì, c’è un mystero in una delle vetrine allineate lungo il corridoio, che ospitano la collezione di strumenti del Museo di Fisica dell'Università.
Uno degli armadi contiene un prosaico galvanometro, uno strumento per rivelare e misurare la corrente elettrica. È proprio quello della foto qui accanto, registrato con il numero 28, ma la scheda del catalogo non dice granchè:
Lo strumento è costituito da una barretta magnetica basculante su cui è montato un ago che in condizioni di riposo sta in posizione verticale. Il magnete è immerso in una bobina che ha il compito di creare il campo magnetico proporzionale alla corrente che vi circola, campo che farà spostare il magnete dalla posizione di equilibrio orizzontale. Tale spostamento sarà immediatamente visualizzabile sul grosso indice.
È da notare che sono presenti due bobine intercambiabili a differente numero di spire in modo da avere fondo scala diversi. Lo strumento non è adatto a misure di precisione: il grosso indice fa pensare ad un utilizzo didattico.

Data di carico:
sconosciuta
Nr. Inventario: Ignoto
Costruttore: Ignoto

La data di costruzione è sconosciuta, anche se a occhio e croce potrebbe risalire ai primi anni del Novecento. Ma la cosa più importante non è riportata nel catalogo: il galvanometro è inquieto e maledetto, forse posseduto da un'entità disincarnata. Nonostante lo strumento non sia collegato ad alcun circuito elettrico, l’ago oscilla continuamente intorno alla posizione di equilibrio (che un urto o qualche altro incidente ha spostato un po’ a sinistra rispetto allo zero della scala, come si vede nella foto). Ed è da notare che nessuna delle due bobine intercambiabili (anche questo si vede dalla foto) è in posizione di lavoro, ossia alla stessa altezza del magnete mobile (l’astina quasi orizzontale all’altezza del perno).
Qui sotto, nel più puro stile «avvistamento di BigFoot», sgranato e tremolante, l'inquietante filmato del mysterioso manufatto.



Qual è la spiegazione del mystero? Sarà il fantasma di un tecnico del laboratorio didattico, folgorato molti anni fa dalla corrente misurata dallo strumento? O una intelligenza superiore starà cercando di mandarci un messaggio attraverso le oscillazioni dell’ago?

Il prof. S.C., tra i denti, deve confessare che non lo sa (ancora). Ho diverse ipotesi in mente, ma le più ovvie non mi sembrano tanto plausibili, e in ogni caso bisognerebbe verificarle. Intanto che le indagini continuano, vediamo se qualcuno trova una risposta?

(Grazie a Giorgio per la segnalazione!)

13 commenti:

Juhan ha detto...

Potrebbe essere lo spirito di Rol? O Nostradamus?
Avete provato a contattare un esorcista?
O almeno un rabdomante; in questo caso ve ne posso indicare un paio ;-)

Stefano Bagnasco ha detto...

Giusto: Rol abitava in via Silvio Pellico, non distante da qui, e aveva «[...] scoperto una tremenda legge che lega il colore verde, la quinta musicale ed il calore.» Chissà che non c'entrassero anche i galvanometri.

Marco ha detto...

Mah, se non mi sbaglio proprio dietro quell'armadio c'è (c'era) l'aula Supaplex (detta anche la Piccionaia). E di cose bizzarre li dentro se ne sono consumate, nevvero? Forse qualche aura è rimasta :-P

Stefano Bagnasco ha detto...

Ciao Marco!
No, il corridoio somiglia a quello del primo piano ma è quello del pianterreno che dà sul portone di via Bidone.

Marco ha detto...

Ah!, ma l;aura del Supaplex è molto forte, dovresti saperlo... :-P

Anonimo ha detto...

Il nome dello strumento e' "Galvanometro ad ago mobile"
il Mystero e' nel materiare con cui e' costruito, che risale secondo le ultime ricerche al Machinista Francalancia del Gabinetto di Fisica che riporta la sente descrizione: "Nove* palle d'avorio, co' suoi piedi negri inservienti, parte per la cascata de' corpi, e parte per la machina de' pendoli.
(* Una delle quali e' stata derubata in quest'anno 1764-65)"
non sappiamo chi fu il ladro l'indagine continua come il Mystero continua....

Stefano Bagnasco ha detto...

Aha, anonimo, il mystero si infittisce a quanto vedo!

Anonimo ha detto...

Andiamo all'origine del Mystero, il ebbe inizia alcuni secoli prima
della nota del Machinista Francalancia, un giovine apprendiata
alchemico venne in possesso di un di alcuni scatole contenete del
materiale con Mysteriose e strani comportamenti. Con studio e prove
forgio' un composte che era animato da un alma vitale. In quel tempo
transito per la sua scuola un GRANDE-MAESTRO d'origine tedesca, a cui
si rivolse per essere illuminato, ma la vicenda si complica il
Bombastus capi che il materiale poteva infondere un aurea vitale nei
copri inanimati.

E' tardi l'ora e' passata, ma il Mystero e' ancora da chiarire.

Stefano Bagnasco ha detto...

Anonimo, palesati! Sei forse un confratello iniziato in Almonsin-Metatron? Vedo che sei addentro a molte delle segrete cose... d'altronde il Bombasto parlò, accanto alle nymphae, sylphi, pygmaei e salamandrae, anche "coeteris spiritibus". Che si tratti di uno di essi?

Anonimo ha detto...

Scusate le sgrammaticatura non sono avvezzo a tal strumento, usavo le
penne d'oca che non portano alla mente atroci ricordi.


Ma torniamo al Mystero...


Intuendo le intenzione del GRANDE-MAESTRO nascose il materiale in
alcune palle d'avorio, che chiuse in delle scatole di bosco insieme ad
altre. Il Bombastus non trovando il materiale filosofale, infieri
sullo sfortunato apprendista, che fu trasmutato ..., d'allora fu
ospite delle botteghe fin a che arrivo' al Gabinetto di Fisica dove
girovagava per i cunicoli e sotterranei cercando di ritrovare la sua
forma originale. Passarono molti decenni. Arriviamo cosi' al
Machinista Francalancia che per scacciare l'ospite indesiderato
ritrovo, nei sotterranei, coperte da spesse coltri di polveri le
scatola. Cosi completo la machina. Ma tra gli alchimisti la notizia,
del Mysterioso moto della machina si diffuse. Si misero alla ricerca
dell'Arcano, ricordando la LECTIO del Gigante Celso: "Se la fonte
di vita, chiusa in un'ampolla di vetro sigillata ermeticamente, viene
seppellita per quaranta giorni in letame di cavallo e
opportunamente magnetizzata comincia a muoversi e a
prendere vita. Dopo il tempo prescritto assume forma e
somiglianza di essere umano, ma sarà trasparente e senza corpo
fisico. Nutrito artificialmente con arcanum sanguinis hominis per
quaranta settimane e mantenuto a temperatura costante prenderà
l'aspetto di un bambino umano.Chiameremo un tale essere Homunculus, e
può essere istruito ed allevato come ogni altro bambino fino all'età
adulta, quando otterrà giudizio ed intelletto.
"

Per oggi il tempo accordatomi e' finito, ma non il Mystero ....

Anonimo ha detto...

Mi e' chiesto di palesarmi, ...... , son fatto solo come ombra di colori, cercatemi e forse mi troverete.

Ma la storia Mysteriosa attende...

In quel lontano 1765 transito a Torino un altro, ancora implume, GRANDE-MAESTRO per assistete alle lezione del padre Scolopio GioBatista, assieme ad un giovane matematico, durante la dimostrazione della macchina capi il Mystero che era li Nascosto e' rubo' una palla. L'ospite mysteroso era disperato perche cosi' non poteva piu' ritrovare la sua forma, ma sapeva che il materiale anche se portato lontano tornava sempre alla sua forma e all'origine. Il truffaldino cosi ritorno alle sue segrete fornaci, ove forgio delle barre che catturavano il "polo boreale" e "australe" della terra, ma per nascondere il Mystero una ne' era priva.

Ma non sapeva, il Giovine Maestro, l'antica arte di forgiar col foco e ghiaccio, con cui il materiale ebbe inizio, quando con foco voleva tornare alla forma foco trovo ghiaccio e parte delle sue virtu' andar confuse. E delle barre la memoria si perse.

Il prof. Majocchi le acquisto e alla sua morte le lascio al Gabinetto di Fisica. Con il loro aiuto costrui' uno strumento Universale, progenitore di quello dell'arcano.

Tutto ritorna la dove ebbe origine. In me riprese la speranza di riacquistar le sembianze antiche.

Ma i seguaci della Rosa e della Croce ebbero notizie, e un loro emissario sotto le mentite spoglie di un uditore "La sbarra rubo' l'11 o il 12 Maggio 1879".

Il Mystero e' ancora piu' cupo e fitto ed il poter, come la speranza, sempre di meno. Le conoscenze nascoste e chiuse son destinate a diventar diafane leggende.

La mia luce e' sempre piu' foca, il vostro modo di comunicar la cattura per se, e non resta abbastanza per il Mystero ......

Anonimo ha detto...

Ora concludero', spero che la residua luce basti ....


L'uditore porto la barra in terra alemanna, ma essun seppe come distillar le sue Mysteriose virtu'. La storia ora volge al termine, essa fu adoperata in Chemnitz all'inizio del secolo XX come parte dello strumento di cui ammirate il Mystero, e sotto questa formaritorno di nuovo al Gabinetto di Fisica, usato come strumento didattico per forgiare i nuovi dottori.

Gli fui sempre vicino sperando che uno di essi riuscisse a scoprire in Mystero che racchiudeva. Ma non fu cosi'. Dopo alcuni decenni fu chiuso in armadio e li' dimenticato in compagnia di polvere ed altri strumenti, anch'io entrai in quell'armadio, mi nascosi in un malefico cilindro che pose fine alla mia essenza materiale, dopo molti secoli e inenarrabili sofferenze. Ed or son ombra di colori.

Un bel di' il Galvanometro fu riportato alla luce ed esposto nel corridoio che sapete, fui ritrovato, ma nessun mi rese onor e rimasi nel cilindro, conservato in un oscuro deposito.

Ed ora che il TUTTO e' ritornato alla pubblica conoscenza, ci sara', lo spero, qualcun di voi che potra' indagar sull'origine del Mystero.

Il mio spirito era vissuto in un tempo in cui il sapere dovea esser di pochi e segreto, ora i tempi forse son diversi. Orsu' indagate sui vecchi Mysteri per ritrovar la moltitudine de mondi in essi
serbati.


....... addieu

Stefano Bagnasco ha detto...

Ombra di colori... anonimo, dimori forse (uno che si fa trino nei colori) non lontano dall'istrumento di cui parliamo?

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