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venerdì 20 marzo 2009

In diretta a reti unificate

Mancano ormai poche ore all’inizio dell’assemblea del CICAP. È una specie di Barcamp e come ogni Barcamp che si rispetti anche questo cercherà di avere il suo live blogging.

La divagatrice e il prof. Sentimento Cuorcontento cercheranno di aggiornare questo post in tempo reale per raccontare quel che sta succedendo a Torino, per cui state sintonizzati, sarà anche meglio dello streaming.

Ma adesso finiscono di preparare le slide…

prof. S.C 10.00 - Ultimi preparativi e si comincia! Niente WiFi, per fortuna abbiamo portato un cavo se no addio liveblogging...

divagatrice 10.30 - Abbiamo fatto il nostro show. Si parlava di faccia del CICAP e c’erano facce perplesse.

prof. S.C 10.35 - La produzione di facce perplesse erano lo scopo dello show, quindi missione compiuta. Adesso via al lavoro dei gruppi.

prof. S.C. 11.15 - Oh, qualcun altro che non ama perdutamente i prestigiatori! (Tranne Silvan a quanto pare, vabbè...)

divagatrice 11.25 - Primo commento della divagatrice "Ogni target ha il suo mezzo”. Perla di saggezza. Per un po’ starà zitta…

prof. S.C. 11.40 - Per ora il dibattito è tra fare Focus e fare MicroMega: la divagatrice dice che bisogna scrivere su Vanity Fair. Posso proporre anche Playboy?

divagatrice 11.42 - la rivista serve per reclutare o approfondire? Mentre cerchiamo di capirlo si divaga sulle calze del Direttore, a righe come quelle della divagatrice.



prof. S.C. 11.49 - il prof. Sentimento Cuorcontento esprime la sua perplessità sulle calze in questione...


divagatrice 11.53 - il Direttore vuole rendere la rivista autonoma dal CICAP… scissione? Si parla di WWF, LIPU e psoriasi come esempi. “Tu non hai comprato la rivista sulla psoriasi, ne sei diventato socio!”

prof. S.C. 12.00 - Secondo Pac è come dire "io mi voglio sposare perchè credo nel matrimonio, però mi tocca tenermi anche la moglie"...

prof. S.C. 12.05 - A proposito, c'è qualcuno lì fuori che legge? Potete commentare!

divagatrice 12.04 - si entra un po' nel vivo della discussione. Pac propone il modello Limes per rendere la rivista uno strumento di informazione e approfondimento. Ma come si campa? Micromega vive anche grazie alle sovvenzioni. Focus e gli altri vivono di pubblicità. E noi?

prof. S.C. 12.11 - Noi viviamo coi soldi della CIA e delle multinazionali farmaceutiche, lo sanno tutti. Il dibattito ora è se la rivista serva per l'approfondimento o per cercare nuovi soci e "diffondere il verbo".

divagatrice 12.20 - il prof. dice a gran voce che la rivista non puo’ essere lo strumento per diffondere il verbo. La divagatrice continua a pensare a Vanity Fair..

prof. S.C. 12.26 - "e poi semmai alle scuole je famo un CD così"

divagatrice 12.34 - tutti concordi sul modello Settimana Enigmistica, con le cose facilitate all'inizio e il Bartezzaghi al fondo. Il problema, al momento irrisolvibile, e' sulla scelta dei soggetti per le fotine...

prof. S.C. 12.43 - "Scrivete solo voi che siete saputi!"

prof. S.C. 12.50 - Enrico Scalas da Alessandria suggerisce il modello delle Liquid Publications, e manda un link. Cerchiamo di capire di cosa si tratta durante la pausa pranzo...

prof. S.C. 12.55 - E benvenuto a chi ci legge da Marburg... o è Enrico in trasferta?

divagatrice 12.58 - stiamo per andare a pranzo, ma il prof. ha appena lanciato un grosso argomento di discussione. Perche' non ampliamo un po'? Perche' non usiamo i mysteri anche per raccontare di scienza?

prof. S.C. 13.05 - Enrico sta cercando di portare avanti dei rapimenti alieni. Adesso ci informiamo cosa intenda dire...

prof. S.C. 13.10 - Giuliana prende gli appunti e Alberto fa le foto...




- pranzo -

divagatrice 14.18 - tornati dal pranzo. Adesso si va in plenaria per cercare di fare un po' il punto e capire che cosa e' successo negli altri gruppi.


divagatrice dalla plenaria - parla Marta del gruppo Gruppi (quelli che cercano di capire come organizzare i gruppi locali). L-immagine dei gruppi locali deve rispeccchiare quella del CICAP Nazionale oppure possono essere in qualche modo regionalizzati? Che cosa ci si aspetta quando si entra in un gruppo locale? Come si fa a "creare" un gruppo? E come si fa a fare rete? Marta avanza la proposta di fare la Giornata dello Scettico, nel corso della quale tutti i gruppi locali fan festa e si fan conoscere (dalla sala si propone di scegliere come giorno quello di San Tommaso...qualcuno sa quando ricorre?).

divagatrice dalla plenaria- prende la parola Massimo (gruppo Eventi) e ci racconta di come abbiano parlato di creare aventi nuovi legati magari al turismo (il tour scettico).

prof. S.C. dalla plenaria - Anche quello dei forum online sembra essere un argomento "caldo", col problema però di poter essere invasi dai troll. Rimane, qualcuno osserva, il problema di quelli che internet proprio non se la filano... comunque ci sono molte proposte di sistemi collaborativi e partecipativi sul web, come i Wiki. Sarà contenta la divagatrice...

divagatrice dalla plenaria - la divagatrice infatti e' contenta. Qua si divaga anche abbastanza parlando di veline scettiche e calendari delle scettiche.

prof. S.C. dalla plenaria - E adesso è quindi contento anche il prof. S.C!
divagatrice dalla plenaria - tutti concordi nel dire che il problema e' il target. A chi diavolo ci dobbiamo rivolgere?

divagatrice dalla plenaria - Francesco (gruppo Indagini) ci racconta che sono giunti alla conclusione che per chi ci guarda da fuori il CICAP senza indagini non esiste. Quindi fare indagini, ma quali? Star sulla notizia e quindi adeguarsi ai media oppure fregarsene?

prof. S.C. dalla plenaria - A questo punto della discussione sembra che si debba star dietro ai media: indago su quello di cui parla Voyager. Incidentalmente, il prof. S.C. è d'accordo: anche dal punto di vista comunicativo è importante seguire le cose che interessano al pubblico in quel momento, anche se magari da investigare non sono così interessanti.

prof S.C. dalla plenaria - Altra cosa che emerge chiaramente è che dobbiamo essere veloci, se vogliamo farci ascoltare. A questo si aggiungono le "indagini" con tempi lunghi o respiro più ampio fatte su iniziativa di singoli interessati, come il lavoro sulla Spada nella Roccia di S. Galgano fatto da Gigi.

divagatrice dalla plenaria - Gigi dice che prima di inventarci l'acqua calda bisognerebbe guardare cosa han fatto gli altri gruppi scettici nel mondo. La divagatrice concorda.

prof. S.C. dalla plenaria - Andrea, giustamente, osserva che dato che abbiamo solo un giorno e mezzo vale la pena pensare a come proseguire la discussione: per email, su un Wiki, boh?

prof. S.C. dalla plenaria - La divagatrice è contenta perchè ha chiesto se questo modo di discutere piace e qualcuno ha risposto di sì... e Marta annuncia che alle quattro e mezza ci sarà il coffee break. Ovazione.

divagatrice dalla plenaria - la divagatrice sa che l'ovazione e' per lei...

prof. S.C. 15.42 - Tornati alla sessione sulla rivista, abbiamo qualche problema di rete.

divagatrice 16.20 - è uscito un grosso argomento e la divagatrice è contentissima. Abbiamo la tendenza a raccontare il percorso di indagine piuttosto che a far fare il percorso a chi ci legge. Figo. Come se ne esce?

prof. S.C. 16.37 - Non se ne esce, almeno per ora. Coffee break!

divagatrice 17.01 - Durante il coffee break (per Enrico, tegole della val d’aosta, canestrelli e gianduiotti) siam giunti alla conclusione che la rivista deve essere bella. Tutti d’accordo.

divagatrice 17.34 - Non si riesce a trovare il punto.

divagatrice 17.48 - Forse forse il punto l’abbiam trovato. Tre tipi di target, con tre livelli di approfondimento e tre tipologie di comunicazione differente.

prof. S.C. 17.52 - C'è un livello "zero" che è il pubblico generico, un livello "uno" che sono gli abbonati a S&P ed un livello "due" che sono i lettori più scafati, pe rintenderci quelli che leggono i "Quaderni". Sembra chiaro che la rivista non è il modo giusto per il livello "zero", ma non si capisce ancora bene come funzionino gli altri due.

divagatrice 18.15 - si torna in plenaria. Da là non riusciremo a bloggare.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La seguirò...

Anonimo ha detto...

A proposito della rivista: che ne dite del modello delle pubblicazioni liquide?

http://liquidpub.org/

Enrico

Anonimo ha detto...

Pero' il commento viene da Marburg non da Alessandria :-).

L'idea delle pubblicazioni liquide e' che un lavoro di indagine non si conclude veramente mai e che e' possibile aggiungere e togliere materiale in ogni momento. Anche a distanza di anni, un po' come per Wikipedia, tanto per intenderci.

Una parte della rivista e del materiale sul sito potrebbe essere organizzato in tal modo (si puo' gia' usare la tecnologia wiki). Notate che non propongo di sostituire la versione cartacea.

Poi, forse dovremmo aumentare la quantita' di materiale che offriamo "open access"; come volontari/e per noi questo e' un problema limitato (non siamo una casa editrice a fini di lucro). Per esempio alcuni nostri "vecchi" volumi potrebbero essere messi on line in versione .pdf scaricabile gratuitamente.

Buon pranzo e a dopo

Enrico

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